giovedì 13 settembre 2012

Livella#4 – red wanting blue

È curioso come alcuni, o molti, dei pensieri migliori nascano nei momenti più inaspettati. O forse proprio il fatto che non avendo alcun pensiero per la testa il nostro cervello possa lavorare in maniera più efficace e aprire nuovi orizzonti. Perché alla fine ognuno di noi da il meglio di se stesso in due occasioni: quando è ben riposato e con tutte le energie a disposizione o quando è alle strette, preso dall’istinto. In ogni caso è la natura che ci ha dotato della capacità di render al meglio con tutte le energie che abbiamo o, se non ne abbiamo più, di tirare ancora fuori l’istinto di sopravvivenza per delle prestazioni fuori dal comune. Quindi anche la nostra materia grigia riesce a elaborare le “funzioni” migliori a completo riposo o durante un problema improvviso e apparentemente insormontabile. Tutto questo preambolo, forse frutto di una situazione a metà tra le due, è per sottolineare che anche se imponiamo a noi stessi di rilassarci per trovare il colpo di genio non lo troveremo, perché già il solo pensare quella imposizione crea in noi un livello di minima agitazione cerebrale. Poco fa ero in macchina, con la mente chissà dove, probabilmente spenta del solito susseguirsi di curve e rettilinei arci conosciuti; il lancio di una canzone alla radio mi ha “svegliato” da quello stato di “pilota automatico”.


A parte la canzone ( non male) il nome del gruppo, da stessa ammissione dei fondatori, è un colpo di fortuna e di genio, scovato in un momento di assoluto relax. RED WANTING BLUE. Da dove deriva? Da un sonetto, da una poesia ascoltata per caso. Dietro queste parole si cela un particolare pensiero: Un colore primario non potrà mai diventare un altro colore primario….pausa….e li, mentre pensavo, anzi non pensavo proprio a nulla, di ascoltarmi tranquillamente una canzone, ecco scoppiarmi la testa per un turbinio di ricordi, colori, disegni, progetti. I ricordi di quando da piccolo si colorava le tempere, quando mescolando gli acquarelli prima uscivano dei pasticci e poi si riusciva ad affinare un disegno, a dare sfumature alle onde, a fare le ombre agli alberi. Un attimo dopo, finito questo big bang di emozioni, ricaduta sul pianeta pensiero controllato…eppure è vero, un rosso non potrà mai diventare blu. Leggere….per quanto ti sforzi di diventare un altro, rimarrai sempre per un briciolo quello di partenza. Sottoscritto….per quanto ristrutturi, riqualifichi cambi di destinazione un edificio, la sua anima rimarrà sempre quella originale. E non si possono svincolare le caratteristiche natie della struttura dalla nuova funzione che se ne vuole dare, per quanto differenti siano. Letto al contrario, se vogliamo fare una casa, facciamo una casa. Se vogliamo fare un ufficio, facciamo un ufficio. Altrimenti ci troviamo a lavorare in casa o a dormire in studio. E si finisce per fare confusione facendo male entrambe le cose!

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Al di là di come nascono le cose e in cosa possono trasformarsi, come visto fino ad un certo punto, il pensiero di oggi è alla nascita delle idee: siate sereni, tranquilli, riposati se volete aver un lampo di genio. La lampadina si accende davvero con li massimo della luminosità in determinate condizioni, che non possiamo creare per certo, ma possiamo stare li ad aspettare sapendola cogliere in tutto il suo splendore. D'altronde pure Archimede gridò héureka! dopo aver fatto un bel bagno.

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